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Immagine del redattorePerugia per la Sanità Pubblica

SALUTE MENTALE - 1

Aggiornamento: 4 giu

La realtà oltre la propaganda. Il quadro nazionale


Si spende per i servizi di Salute Mentale il 2,9% dei fondi sanitari invece della soglia minima del 5%. Questo tetto, sui cui si erano impegnati nel 2001 i Presidenti delle regioni, da allora non è mai stato raggiunto ed è oscillato in passato arrivando al massimo fino al 3,5% mentre l’ultimo dato parla di un 2,98% nel 2022. 


La distanza dunque è del 2% e, visto che oggi il Fondo sanitario vale più di 130 miliardi, vuol dire che alla salute mentale mancano all’appello oltre 2,5 miliardi.

Quindi la salute mentale resta la cenerentola del Servizio Sanitario Nazionale cui mancano sia i soldi che il  personale, visto che ne servirebbe almeno un 25% in più: circa 11mila operatori.


Inoltre, è alle porte il rischio mortale della Autonomia differenziata: già oggi vi sono grandi differenze tra le regioni nell’offerta e nei modelli, un regionalismo spinto che ha prodotto, in oltre 20 anni di federalismo sanitario, differenze tra le Regioni che sembrano incolmabili.


Le cure psichiatriche, oggi, raggiungono appena l’1,5% degli italiani - circa 770mila pazienti - quando la domanda si stima sia circa dieci volte più grande.


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Fonte: Report n. 11 Società Italiana Epidemiologia Psichiatrica, Fabrizio Sarace, «La salute mentale nell’Italia del regionalismo», 2024

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